17/10/07

Per una giustizia pragmaticista

La giustizia italiana può nascondere spunti per riflettere sul significato di parole come volontario, prevedibile, imprevedibile.
Come può una persona che, guidando ubriaca a 120 km/h, uccide quattro persone essere accusata di omicidio "colposo"? Certo non aveva previsto di ucciderle, ma non era forse prevedibile che potesse accadere? Un imprevisto, certo, non un imprevedibile.
Ci dovrebbe essere un'accusa intermedia tra il colposo e il premeditato, una sorta di "premeditabile involontario". Proprio la giustizia, in teoria una delle istituzioni statali più pragmatiche, non sa fare queste distinzioni.

Per esemplificare l'idea del significato di Peirce, Carlo Sini dice "il significato di un cielo nero di pioggia è il mio prendere l'ombrello per uscire", il significato sono tutte le azioni connesse alle concepibili conseguenze di quel segno (il cielo nero).
Trattando oggetti e fatti del mondo come qualcosa di normalmente concepito come immateriale (segni) si arriva a conseguenze ben più pratiche.
Qual è il significato di guidare a fari spenti nella notte? Il carro attrezzi. E una canzone di Battisti.

1 commento:

alberto ha detto...

Dal momento che si parla di giustizia, scrivo tutta la mia indignazione per la condotta del nostro ministro di grazia e giustizia, in merito al caso De Magistris. Vorrei che i miei figli futuri ignorassero il più a lungo possibile che il Ministro Mastella cancellava pezzettino per pezzettino lo stato di diritto anche grazie al voto del loro giovane e appassionato e ingenuo papà.
Per riscattarmi, propongo l'introduzione del reato pragmaticista di azzoppamento mastellosto (o mestellico), affinché tirare un calcio negli stinchi del ministro possa essere considerato come un prevedibile imprevisto, purché il calciante sia un elettore del centrosinistra.
Se dovesse servire una fattispecie concreta, che faccia un po' di utile giurisprudenza, eccomi: mi dichiaro disponibile ad un decennio di meritata galera.
a presto